Non è una conferma che ci rende fieri, tutt’altro. Mai come in questo caso avremmo voluto sbagliarci. Ma lo ripetiamo da mesi, questa è un’estate maledetta per i minori. Imbarazzante la ricorrenza degli abbandoni in questa sfilza di notizie
Abbandono di Minori: Lunga Lista nella Cronaca
Ripercorrendo come fosse un indice la cronaca degli ultimi tre mesi sembra si assista ad uno stillicidio. Nonne, madri, minori, neonati, adolescenti. Non si risparmia nessuno.
Treviso: Nonna abbandona nipote in macchina e va la bingo
L’ultima delle notizie di cronaca che ci arriva è quella di una nonna che lascia il nipote di 8 anni in auto, da solo, per andare a giocare a bingo. Sul sedile dell’auto della nonna, che aveva rassicurato il nipotino dicendogli che sarebbe mancata solo pochi minuti, quel bambino è stato abbandonato per almeno un’ora. Poi, anche qui, l’intervento delle forze dell’ordine. La donna non ha lasciato la postazione del bingo nemmeno dopo gli appelli ripetuti in sala, fino a quando è stato chiamato il 112 ed è arrivata una pattuglia. Il bambino si era addormentato e la donna proseguiva la sua serata di gioco. Come se non ci fosse, un bambino di 8 anni, che dormiva in macchina, in mezzo alla strada, come se la cosa non avesse importanza. Come se un bambino ad 8 anni non avesse il diritto di dormire al sicuro.
Saronno: Mamma Lascia i figli soli per ore a casa della sorella
Ancora più recente: la mamma doveva svolgere delle commissioni, lascia i figli di 7 e 11 anni a casa della sorella. Cosa c’è di strano? la sorella non era in casa. I bambini sono stati scoperti in casa da soli da una pattuglia della polizia, e la mamma, 50 anni di Saronno, è stata denunciata per abbandono. Se le indagini la riterranno colpevole rischia fino a 5 anni di reclusione.
Latina: Bambina di 2 mesi abbandonata in auto
Andiamo ancora indietro nelle cronache recenti: Latina, Borgo Metello. Una bambina di 2 mesi ha rischiato di morire, chiusa in auto, sotto il sole cocente degli ultimi giorni di Luglio, mentre i genitori stavano litigando, poco distanti. Una negoziante che ha assistito alla scena ha chiamato le forze dell’ordine, ha aperto l’auto e prestato i primi soccorsi alla bambina, salvandole la vita, mentre i genitori hanno continuato a litigare, incuranti della scena.
La bambina è stata ricoverata e trovata positiva alla cocaina.
Belluno, Bambino morto. Intossicazione da sostanza stupefacente. 2 anni
Andiamo avanti, questa volto purtroppo l’epilogo è ancora la morte. Niccolò, 2 anni, Belluno. Arrivato in condizioni critiche all’Ospedale di Pieve di Cadore, il papà dice che ha visto che masticava qualcosa di strano al parco. Per gli investigatori la morte è stata provocata da intossicazione da sostanze stupefacenti. L’autopsia sul corpo del bambino conferma: arresto cardiaco conseguente ad intossicazione. Per sapere quale è stata la sostanza tossica a causare la morte del piccolo si dovrà aspettare l’esito degli esami tossicologici. In casa dei genitori del piccolo è stata rinvenuta droga.
Catania: adolescente uccide la madre a coltellate
Lione, fine Giugno, bambina avvelenata nel nido dalla maestra che se ne occupava.
Non finisce ancora qui, perché non dobbiamo dimenticarci nemmeno quanto accaduto a Catania a fine Luglio: aveva 15 anni il ragazzo che ha ucciso la propria madre in casa sua, a coltellate. Valentina Giunta, la mamma del ragazzo, aveva 32 anni. Aveva lasciato il padre del ragazzo, detenuto in carcere, e voleva allontanarsi dalla famiglia di lui perché si sentiva in pericolo e perché, questo è ovvio visto come sono andate le cose, agiva in modo influente sul ragazzo, alimentando il mito del padre. Non ha perdonato alla madre la volontà di rifarsi una vita. Non aveva gli strumenti per gestire la manipolazione che subiva da parte del padre e della famiglia di lui? Fatto sta che la vita di una donna di 32 anni e quella di una ragazzo di 15, sono finite. Lui accusato, reo confesso, dell’omicidio della madre. Lei morta.
Elena e Diana: Quando la malattia mentale uccide?
Questi sono solo gli ultimi casi che stanno arrivando in questa parte finale di estate, estate che era cominciata con l’omicidio da parte della mamma, della piccola Elena e con la morte della piccola Diana, che ha sconvolto il paese.
Cosa sta succedendo a chi si dovrebbe prendere cura dei bambini in questo paese?
Perché non esiste una famiglia che si prenda cura dei soggetti deboli, fragili. Perché non vengono denunciate le situazioni pericolose.
La malattia mentale è il nodo da cui parte tutto quello che sta diventando un infinito elenco di notizie di morte e disperazione, di bambini che non possono diventare adulti e di adolescenti che diventano mostri. Dove sono le istituzioni? Mentre le donne vengono uccise, i figli dimenticati, il disagio sociale sta diventando la normalità.
Un bambino ha mangiato, probabilmente, un tocco di hashish a Belluno. Due minori sono stati affidati ad una casa vuota vicino Milano. Non stiamo parlando di Scampia e dello Zen. Ci siamo rifugiati in qualche modo in questi quartieri etichettandoli come “dimenticati“, “reietti” mentre nelle nostre metropoli i bambini muoiono in casa da soli, forse mangiando pezzi di cuscini per contenere i morsi della fame. E non arrivano a compiere i 3 anni.
Non si può continuare a leggere queste notizie, batterle, strillarle in copertina, filmare i funerali, liberare in cielo i palloncini bianchi, e poi tornare alla quotidiana indifferenza. In tutte queste storie un piccolo filo di speranza viene solo dalla commessa di Latina che ha aperto lo sportello di quella maledetta macchina ed ha salvato la vita di quella bambina. Tutto il resto è il futuro che non c’è e che non stiamo costruendo per i nostri figli, che se non solo da soli in macchina o a casa della zia assente, stanno crescendo davanti a TikTok.
Classe ’83, romana, i miei primi amori sono stati Dante Alighieri e Giovanni Falcone. Ho studiato lettere e sono appassionata di linguaggi dei mass media. Adoro analizzare i dati di ascolti tv e sono follemente innamorata del Festival di Sanremo, da sempre. La parte che preferisco di questo lavoro è quella che mi porta a conoscere le persone, in tutte le loro sfaccettature, per questo mi piace tantissimo fare interviste. In età adulta ho sviluppato una sfrenata passione per Carl Gustav Jung. Descrivermi in 3 parole? “Mangio Scrivo Amo” … al 100%!