Il covid per molte scuole ha voluto dire depressione, fine, impossibilità di comunicare. Una psicologa e psicoterapeuta, invece, ha colto l’occasione di sperimentare il proprio pensiero e lanciare una sfida a quello che gli scienziati chiamano “Deficit Da Natura”. Ha chiuso il servizio educativo che aveva fondato 10 anni prima e oggi porta in formazione gruppi di docenti, educatrici e gestori. Dove? Ecco tutto quello che c’è da sapere…
Fortunate le scuole di Roma che hanno avuto il coraggio di investire su di lei. Un progetto di qualità che, invertendo la tendenza di pensare che il covid potesse essere un momento di depressione per il mondo della scuola, ha realizzato uno studio che da allora non ha mai visto declino. Oggi la sua formazione ha varcato i confini della città di Roma e della regione Lazio, ed è partita alla volta di Scanzano, in Abruzzo, dove un nuovo gruppo la attende! La Dott.ssa Katia Amorese (Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa) ha scelto il Casale della Biodiversità, nel Comune di Sante Marie, dove tornerà con un nuovo gruppo. Le esperienze che hanno scelto le insegnanti e la scuola con cui la Dott.ssa Amorese è pronta a partire, sono una realtà che, come le precedenti che hanno scelto questo programma, vuole scoprire come utilizzare la natura al fine di rigenerare rapporti umani, le sinergie in un gruppo di lavoro e l’equilibrio nel rapporto delicato con bambini e famiglie
Da Progetto Infanzia ad oggi
In principio fu una scuola dell’infanzia aperta tra Roma ed il mare dove la Dott.ssa Amorese ha sviluppato la sua visione multidisciplinare di una realtà in cui il rapporto con le famiglie, con le educatrici e con il pensiero del servizio educativo fosse un cerchio in costante aggiornamento! Così nella scuola di Progetto Infanzia i bambini hanno vissuto 10 anni valorizzando l’alimentazione e le materie prime, la vita negli spazi esterni, gli incontri tra scuola e famiglia; hanno vissuto in un perfetto equilibrio tra confini e contaminazione!
Oggi il pensiero della Dott.ssa Amorese non è più solo una scuola, ma incontra tante le scuole, e le porta in viaggio (non solo idealmente) attraverso l’esperienza in natura. Vi state chiedendo perché è necessario questo viaggio per rafforzare il gruppo di lavoro e le proprie certezze?
Il tempo ha insegnato ai gruppi che hanno vissuto questa formazione che, se fatta propria, è un’esperienza che può prevenire conflitti, difficoltà e lenire distanze!
Katia Amorese, psicologa e psicoterapeuta che continua la sua sfida al Deficit Da Natura
Sabato 4 Novembre è il giorno in cui la Dott.ssa Katia Amorese porterà ancora un gruppo di educatrici, e la gestione della scuola che l’ha scelta, a formarsi tra montagna, foglie, scatole azzurre e momenti di riflessione condivisa. Questo percorso porterà il gruppo educativo a conoscere nuove sfide, letture e conoscenze. Quale lo scopo finale? Tornare al lavoro con i bambini più consapevoli delle proprie capacità, dei limiti, e di quanto sia prezioso conoscere le virtù di un collega che può diventare alleato e deve essere risorsa per l’intero gruppo!
Un weekend tra i boschi abruzzesi per Katia Amorese ed il gruppo che ha scelto la formazione
La formazione è un investimento importante per una scuola, soprattutto se ha a che fare con i bambini piccoli e le famiglie. A cosa serve dunque questo tipo di esperienza per una scuola? Ecco come la Dott.ssa Amorese ha raccontato l’esperienza vissuta a Settembre, sempre al Casale della Biodiversità di Scanzano:
Un weekend intenso, immerso nei boschi abruzzesi, per costruire una scuola fatta di natura e di apprendimenti tra dentro e fuori. Ho avuto il piacere di guidare il gruppo lontano sia fisicamente che psicologicamente dalla realtà quotidiana. Per il gruppo condividere questa esperienza significa rafforzare la coesione e la collaborazione, significa gettare i semi di una cultura e un pensiero condiviso. In tutte le ricerche internazionali, la qualità della scuola è definita dalla qualità dei suoi insegnanti. Non sono le strutture, non è la burocrazia, né le tecnologie più o meno avanzate, nemmeno l’edilizia scolastica… ma la loro professionalità
Buona lavoro, dunque, a questo nuovo gruppo, pronto, anch’esso a lasciare incertezze e difficoltà, ed a tornare dai bambini e le loro famiglie con una rinnovata consapevolezza, che spesso si trova più vicino di quanto si immagini!