L’indifferenza e la discriminazione in diretta tv del disagio psichico non è una cosa di cui ridere o di cui fare spettacolo e se lo spettacolo diventa questo forse bisognerebbe chiuderlo, a dimostrazione e specchio di una società malata ed egoista. Il caso Bellavia apre una riflessione sulla società di oggi e sul bullismo che c’è intorno al disagio psichico.
Marco Bellavia: Disagio Psichico, depressione e bullismo
Partendo dal presupposto che sulla salute mentale ci sono ancora troppi pregiudizi, e la conferma c’è stata data in questi giorni dal Grande Fratello Vip in merito all’uscita dal programma di Marco Bellavia. Qualche giorno fa il concorrente Marco Bellavia, ex conduttore del programma per bambini Bim Bum Bam ha deciso di abbandonare la “casa più spiata di Italia” non soltanto per il disagio psichico che lo affligge da anni ,tanto che non ha mai nascosto di soffrire di depressione, ma anche , e non meno importante, per il trattamento avuto dai suoi coinquilini, la cui totale impassibilità e carenza di empatia hanno avuto ripercussioni alquanto gravi sul concorrente in già palese difficoltà.
Il loro atteggiamento impaziente e le frasi colme di cattiveria sono stati considerati lo specchio dell’ignoranza che vige ancora adesso nella società quando si affrontano tematiche delicate come la salute mentale.
Nonostante le malattie mentali sono molto comuni, sono ancora associate a un forte stigma e a episodi di discriminazione. Lo “Stigma” indica i segni che venivano fatti sul corpo per evidenziare attributi moralmente negativi, e assume l’ etichetta come diverso e inaccettabile un individuo o una classe di individui. Le condizioni di vita delle persone con malattia mentale, infatti, non dipendono solo dalla gravità della malattia, ma dal livello di accoglimento da parte della famiglia, degli amici, dei datori di lavoro e della società in generale.
Molto spesso il pregiudizio che si accompagna alla malattia mentale, scaturisce da paura e incomprensione, e nello stesso tempo crea un circolo vizioso di alienazione e discriminazione. Questo fenomeno diventa la causa del grave isolamento sociale e di emarginazione, che si ripercuotono sulla qualità della vita della persona. Studi hanno messo in evidenza che lo stigma non solo allontana chi soffre dagli altri e da se stesso, ma riduce anche la capacità di richiedere aiuto e supporto. A tutto questo dobbiamo aggiungere il fatto che l’opinione pubblica tende a tramandare e a divulgare un’immagine densa di pregiudizi riguardo il malato di mente, delineandola come una persona “diversa” e pericolosa, che vive esperienze stravaganti e in certe circostanze incomprensibili.
Che cosa si intende per salute mentale
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la salute mentale è parte integrante della salute e del benessere, mentre la salute viene definita come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità.
Il disturbo mentale a sua volta viene definito come una sindrome caratterizzata da significativi problemi nel pensiero, nella regolazione delle emozioni, o nel comportamento di una persona, che manifestano una disfunzione dei processi psicologici, biologici o dello sviluppo che compongono il funzionamento mentale.
I disturbi mentali sono accompagnati da sofferenza o difficoltà nelle abilità sociali, occupazionali e altre attività significative
Quali sono le caratteristiche dei disturbi mentali e del disagio psichico
Le specifiche della salute mentale e dei disturbi mentali includono non solo caratteristiche individuali per esempio la capacità di gestire i propri pensieri, le emozioni, i comportamenti e le relazioni con gli altri, dall’altro lato vi sono i fattori sociali, culturali, economici, politici e ambientali, insieme con le politiche adottate a livello nazionale, la protezione sociale, lo standard di vita, le condizioni lavorative e il supporto sociale offerto dalla comunità. L’esposizione a eventi disastrosi sin dalla tenera età rappresenta un fattore di rischio per disturbi mentali ormai identificato e che si può prevenire. Chi ha un disturbo mentale molto spesso presenta una significativa sofferenza e inabilità in ambito sociale, lavorativo e in altri importanti settori della vita.
Alla luce di ciò, il disturbo mentale si può manifestare come una condizione non rapportabile alla cultura di appartenenza dell’individuo, quanto al suo profilo psicosociale e che produce un disadattamento, una elevata sofferenza e una spiccata incapacità.
Il costrutto di disturbo mentale è attualmente studiato per una serie di ragioni. In primo luogo il definire il patologico consente di mettere in evidenza i paradigmi di una presunta normalità. Per di più, avere dei prototipi che permettono di identificare dei sintomi ascrivibili alla patologia ha degli sviluppi di ordine legale, riferibili, come all’imputabilità di un soggetto, di ordine psicosociale, relativi al ruolo di malato mentale, e di ordine terapeutico, rapportabili alla curabilità del disturbo stesso.
Depressione: problema di salute mentale più diffuso
La depressione raffigura il problema di salute mentale più diffuso nella popolazione che causa un notevole impatto sulla qualità della vita e sullo svolgimento delle normali attività quotidiane come per esempio il lavoro, studio, relazioni sociali.
Nelle situazioni più gravi si mostra con intensi stati di insoddisfazione e tristezza, perdita di interesse nelle comuni attività quotidiane, con ricadute fisiche talvolta anche gravi sull’appetito, sul sonno e sulla capacità di concentrazione.
Si tratta di una condizione frutto di una complessa interazione di fattori genetici, biologici, familiari e sociali. Eventi stressanti, quali la perdita del lavoro, un lutto o altro trauma psicologico importante, aumentano il rischio di depressione; viceversa, l’insorgere del disturbo depressivo può aumentare il rischio di perdita del lavoro e di isolamento sociale contribuendo ad aggravare il quadro sintomatologico.
Il disagio mentale, nelle sue varie sfaccettature , ha assunto un significativo rilievo nella società, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.
Il sistema sanitario nazionale ha di fronte una nuova sfida e tra le possibili metodi di intervento sicuramente va incluso il consolidamento dell’assistenza primaria e sarà necessaria anche una maggiore integrazione tra servizi sanitari e sociali, insieme ad una migliore differenziazione dell’offerta sulla base dei bisogni dei pazienti.
Oltre alle attività di cura e assistenza, sarà importante avviare delle azioni efficaci nell’ambito della prevenzione primaria della depressione, attraverso progetti di intervento nelle scuole volti all’individuazione dei soggetti a rischio su cui effettuare un intervento precoce e prestando particolare attenzione alle fasce di popolazione più anziane, con programmi finalizzati a incrementare l’attività fisica e ridurre l’isolamento sociale per limitare il rischio di depressione nella fase avanzata della vita.