Bonus Psicologo: “Una Goccia Nell’Oceano dei Bisogni”
Francesca Malatacca, Psicoterapeuta e Docente di Psicologia della Devianza e Violenza all’Università Link Campus University, ci aiuta a capire meglio questo Bonus
Dopo un travagliato inizio che lo escludeva dalla legge di Bilancio, il Bonus Psicologo è entrato nel Decreto Milleproroghe. Approvato alla Camera e in attesa del via libera definitivo del Senato entro il 28 febbraio. Si tratta del decreto del governo con disposizioni urgenti da adempiere entro la fine dell’anno, che posticipa alcune norme e proroga l’efficacia di altre.
Il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi, primo firmatario dell’emendamento al Milleproroghe, ha dichiarato a Fanpage “È un primo passo, per qualcosa che deve diventare strutturale. Ma dimostra già un’attenzione, perché gli effetti della pandemia dureranno ancora a lungo. La misura consiste in 20 milioni di euro, 10 milioni vanno al potenziamento della rete del Servizio sanitario nazionale, nell’ambito della psicologia, psichiatria e per una nuova leva di psicologi, che possono essere assunti. E altri 10 milioni sono invece quelli del cosiddetto bonus psicologo, che non è altro che un sostegno a chi ha bisogno di un aiuto psicologico. Si tratta di 600 euro annui, per una platea che va dalle 16mila alle 20mila persone. Non sarà un bonus a pioggia, ma è stato fissato un limite di 50mila euro di Isee”.
Nelle ore immediatamente successive all’approvazione del Bonus mi ero chiesta quanto fosse davvero utile un Bonus se mette a disposizione un sostegno che di per sé contiene già un limite, di circa 12 sedute, per chi ha bisogno di supporto psicologico. Mi sono chiesta se non fosse solo un placebo per calmare la forte polemica provocata dall’esclusione di questo tipo di intervento nella macchina del welfare.
Sono rimasta sorpresa nel capire invece come da un primo sondaggio tra i rappresentanti della categoria di Psicologi e Psicoterapeuti sia emerso un grande senso di apertura e soddisfazione. Quasi di sollievo
Il primo ad intervenire è stato Oscar Travino, autore della pagina Facebook “pensieri liberi di uno psicoterapeuta” che proprio dalle nostre pagine si è detto soddisfatto dell’approvazione del Decreto perché permetterebbe l’intervento tempestivo in situazioni critiche e di necessità
Oggi ho incontrato Francesca Malatacca, per comprendere più a fondo ancora questa misura di sostegno e per farlo con una specialista di tanti ambiti.
Francesca Malatacca, Psicoterapeuta e Docente di Psicologia della Devianza e Violenza all’Università Link Campus University, è anche Presidente della Fondazione “INNO alla VITA “ ed ha dedicato gran parte della sua carriera alla Cura dell’infertilità e dell’Abortivitá Ripetuta.
PsicOncologa, Analista Didatta, Formatrice e Supervisore di Equipe Mediche, Responsabile del servizio di psiconcologia dell’unità di cura Senoclinic.
Responsabile scientifica di Vite Senza Paura ONLUS associazione che contrasta la violenza di genere. La Dott.ssa Francesca Malatacca ha sviluppato il metodo “Io voglio nascere“ – Cura e Supporto all’infertilità e all’abortività.
Autrice delle linee guida RiNascere modello che contrasta la violenza di genere (Ed LinkCampus)
Autrice del manuale “Dalle origini della psicologia alla psicologia sociale con elementi di neuroscienze”.
Tutti ambiti, questi, che hanno subito un forte contraccolpo durante la pandemia durante la quale la Dott.ssa Malatacca è stata in prima linea per fronteggiare e sostenere i disagi di adolescenti e famiglie.
Ci siamo mai chiesti che cosa può voler dire abortire in tempo di pandemia? Cosa può voler dire entrare di urgenza in ospedale, subire magari un raschiamento o dover dare alla luce un bambino morto, solo con il conforto del personale medico? Mentre il mondo fuori è alle prese con una lotta contro il tempo e contro le restrizioni per vincere la più grande pandemia che l’epoca contemporanea abbia conosciuto?
Cosa può aver voluto dire ricevere una diagnosi di cancro in tempo di pandemia? Affrontare le cure, vivere nel terrore che il virus possa attecchire laddove già il corpo è impegnato nella più difficile delle battaglie per la sopravvivenza. Cosa ha voluto dire per i congiunti dei malati terminali non poterli assistere fino alla fine della loro vita.
Cosa ha voluto dire vedere le cure rimandate, vedere inutili polemiche tra Vax e Novax quando si lotta tra la vita e la morte.
Il tutto senza l’aiuto di uno specialista, unica figura di possibile sostegno in questi casi.
Ci rivolgiamo a chi queste situazioni le ha seguite ogni giorno prima e dopo la pandemia, e scopriamo che anche per lei, questo bonus, rappresenta una risorsa.
Francesca Malatacca, infatti, parla del Bonus Psicologo come di una goccia nell’oceano di bisogni, ma pur sempre di un segnale
” Ciò che è importante – dichiara – é che va visto come un segnale che porterà ad ulteriori sviluppi. Il bonus va capito nelle sue numerevoli implicazioni. Lo Stato riconosce le condizioni di STRESS, di depressione , di ansia , di fragilità psicologica e ne riconosce il grave disagio, dunque l’urgenza di una risposta alle cure psicologiche, riconosce che non ci sono adeguati servizi pubblici ; pertanto riconosce il valore della libera professione in questo campo e il ruolo complementare che può avere con i servizi pubblici.
Fino ad ora non era mai esistito un bonus per la salute mentale così come non è esisteva un ruolo pubblico per i liberi professionisti.
Per capire il significato del bonus psicologo basta guardare alle resistenze che ci sono state, e che hanno bloccato questa proposta, attraverso la spiegazione che avrebbe sottratto risorse ai servizi pubblici.
Il CD bonus psicologico, dopo molte resistenze è stato approvato da tutte le forze politiche in un testo che nel suo percorso parlamentare ormai non dovrebbe subire modifiche.
Tale provvedimento prevede uno stanziamento di 20 milioni : 5 per le assunzioni nei servizi di neuropsichiatria infantile ,psicologi e altri specialisti ;5 milioni per l’assunzione di psicologi nel sistema sanitario nazionale;10 milioni per l’erogazione di voucher 600euro ai cittadini con il reddito Isee inferiore a 50mila € che consentiranno l’accesso ai professionisti della salute mentale .
Una volta che ci sarà l’approvazione in Senato, cioè entro 30 giorni, un decreto dei Ministeri Salute e Finanza , stabilirà la modalità dell’erogazione del bonus.
Ciò che è importante non è assolutamente quindi l’entità della somma ma soprattutto che si riconosca una vasta area di disagio psicologica dalle malattie mentali, ossia che si riconosca che la risposta a disturbi é psicologica, che si riconosce che la rete psicologica pubblica è assolutamente inadeguata rispetto alla richiesta del territorio e soprattutto si riconosce l’importanza della coesione tra le reti pubbliche e private in quanto devono collaborare
L’Italia ha assicurato attenzione pubblica solo alle malattie psichiatriche, ma ha confinato il tema del disturbo e del disagio psicologico alla categoria del privato.
Quindi l’analisi della realtà mostra come sono mancate politiche di sostegno e di promozione psicologica , questo si vede soprattutto nella scuola, nella sanità e nel sociale , in quanto non sono stati investiti servizi specialisticamente psicologici.
Nella pandemia , è emerso il SOMMERSO ,
Il bisogno ha superato la risposta di tipo psicologica.
Il consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, ha lavorato e sta lavorando per costruire una rete psicologica pubblica sin da prima della pandemia.
Considerando che i servizi sociali rientrano nelle competenze dei comuni e negli ambiti dei servizi territoriali sociali, è fondamentale lanciare attività nel Welfar integrato.
Nell’emergenza pandemica, il confinamento degli adolescenti ha sviluppato una vera e propria emergenza sanitaria. La risposta per il sostegno alle famiglie, che si sono trovate impreparate ad affrontare sintomi dei figli con idee suicidarie e con autolesionismo , va assolutamente rafforzata.
Una delle risposte può essere sviluppare protocolli di intesa nell’ambito dello sport. Il consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi si sta muovendo in tal senso.
Un’altra emergenza nella pandemia è stata la violenza alle donne, le vittime di violenza hanno trovato sostegno nella rete delle associazioni.
Altro settore che non trova risposta adeguata sono i servizi per l’infanzia .
Perciò la speranza è che sia solo l’inizio di un lungo lavoro e sviluppare nuove intese tra le politiche pubbliche e private per nuovi protocolli e nuovi Progetti
La voce di Francesca Malatacca si aggiunge a quella dell’intera categoria che chiede a grandissima voce di prestare attenzione al disagio giovanile sopratutto.
Troppo spesso viene ignorato l’ambito dei disturbi provocati dalla iper-esposizione dei bambini-ragazzi-adolescenti agli schermi: tv, tablet, videogames.
Le famiglie devono essere informate sui danni a breve e a lungo termine che questo tipo di isolamento, aggiunto a quello a cui siamo stati costretti, porterà. Il personale scolastico deve essere formato per affrontare i disturbi che si troverà a dover fronteggiare a causa dei lockdown, della dad, della privazione degli spazi aperti, della disgregazione delle famiglie in tempo di pandemia. Gli effetti a lungo termine di tutto questo si vedranno tra un decennio ma i primi segnali, nei bambini e nei ragazzi, sono già visibili e devono poter essere riconosciuti sopratutto dal sistema sanitario e scolastico
E allora se il Bonus Psicologo è un inizio ne siamo felici, ma non deve essere principio e fine di un’attenzione necessaria alla salute mentale sopratutto dei nostri figli
Classe ’83, romana, i miei primi amori sono stati Dante Alighieri e Giovanni Falcone. Ho studiato lettere e sono appassionata di linguaggi dei mass media. Adoro analizzare i dati di ascolti tv e sono follemente innamorata del Festival di Sanremo, da sempre. La parte che preferisco di questo lavoro è quella che mi porta a conoscere le persone, in tutte le loro sfaccettature, per questo mi piace tantissimo fare interviste. In età adulta ho sviluppato una sfrenata passione per Carl Gustav Jung. Descrivermi in 3 parole? “Mangio Scrivo Amo” … al 100%!