DCA: I Disturbi Alimentari. Piaga e Allarme Sociale

anoressia

I disturbi alimentari hanno eziopatogenesi multi fattoriale e sono il risultato tra fattori predisponenti classificati come fattori di rischio e di mantenimento dei disturbi alimentari.
Tra i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione i disturbi del comportamento alimentare rappresentano una delle più frequenti cause del disagio giovanile e si associa ad un rischio elevato di mortalità.

disturbi alimentari

La prevalenza dei disturbi della nutrizione dell’alimentazione nei giovani aumenta tra l’infanzia e la prima adolescenza, tra i 10 e i 13 anni. Inoltre ad una sintomatologia precoce che si presenta a 9 anni corrisponderà ad un alto rischio di sviluppare a 12 anni un disturbo.

Riconoscere i sintomi del disturbo alimentare

Ciò evidenzia quanto sia importante identificarne i sintomi e le condizioni che favoriscono lo sviluppo di questi disturbi prima dell’adolescenza.
Nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali DSM 5Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” si presentano distinti in 6 categorie diagnostiche principali:

  • Pica
  • Mericismo
  • Disturbo Alimentare evitante e restrittivo
  • Anoressia Nervosa
  • Bulimia Nervosa
  • Disturbo di Alimentazione Incontrollata

L’eziopatogenesi dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono il risultato dell’interazione di fattori genetici, psicologici, ambientali, socioculturali, e fattori precipitanti: cause psicologiche, diete.
Inoltre i fattori di mantenimento che sono rappresentati dai rinforzi positivi che si ricevono dall’ambiente e dai mass media.

Diagnosi dei Disturbi Alimentari:

È fondamentale la tempestività nell’inquadramento diagnostico e la valutazione a livello clinico, psicologico e nutrizionale. Ossia le indagini vanno indagate sulla comorbilità clinica, psicologica e psichiatrica. La valutazione anamnestica-clinica dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione deve essere eseguita attraverso un’attenta raccolta di dati anamnestici e dell’esame obiettivo.

I Fattori di Rischio dei Disturbi Alimentari

L’immagine corporea è rappresentata dalla percezione, dalle emozioni, dalle idee, da pensieri che una persona possiede riguardo al proprio corpo. Ma la percezione del corpo non sempre è rappresentata positivamente, né coincide soprattutto con la forma corporea ideale a livello soggettivo, quindi emerge la discrepanza tra immagine corporea e stato fisico.

Discrepanza tra immagine corporea e stato fisico

Una tale insoddisfazione si esprime attraverso lo sviluppo dei maggiori fattori di rischio e di mantenimento dei disturbi legati all’immagine corporea (Thompson et al., 1999 – Grogan 2008).

Le pazienti anoressiche e bulimiche riescono attraverso il loro comportamento riguardo la nutrizione a sfidare la vita. Le circostanze e le ambizioni che sfidano cominciano dall’amore.
Le giovani che presentano i disturbi del comportamento alimentare concentrano tutte le loro energie sul controllo dell’aspetto corporeo, così da diventare piuttosto che lo strumento per vivere, un fine a se stesso, cioè lo scopo.
Il nucleo psicopatologico è rappresentato da un’eccessiva importanza attribuita al peso, al controllo dell’alimentazione e alle forme che il proprio corpo deve avere. Gli studi e le ricerche mettono in evidenza l’instabilità della diagnosi e piuttosto il passaggio da una categoria all’altra.

Perfezionismo e Bassa Autostima

I meccanismi comuni sono caratterizzati dal perfezionismo e dalla bassa autostima (Fairburn et al., 2003). Altri studi (Sassaroli, Gallucci e Ruggiero 2008) hanno dimostrato quanto il rimuginio e il controllo siano fattori di mantenimento per tali disturbi.

Il controllo sugli eventi esterni e sugli stati emotivi interni rappresenta un’elevata tendenza al perfezionismo patologico e una scarsa autostima.

Il fattore di rischio per lo sviluppo del perfezionismo nei disturbi alimentari, è il criticismo genitoriale, che consiste nell’essere soggetto a critiche da parte degli adulti significativi.

bassa autostima

Il perfezionismo nel processo psicologico spinge al controllo ossessivo della forma fisica nella mente di chi ne è affetto o nelle persone affette da tali disturbi.
Il dolore percepito dalle critiche ricevute rappresenta un fattore che facilita la trasmissione transgenerazionale del perfezionismo in soggetti con tali disturbi.
Il controllo si esprime attraverso l’ossessione del peso corporeo, del cibo, e dalla sensazione di soddisfazione che si vive quando si riesce a rispettare l’ambizione verso il peso corporeo, che diventa autoperpetuante.

Disturbi alimentari compulsivi

Quindi i disturbi alimentari diventano compulsivi perché facilitati da atteggiamenti obbliganti. I soggetti con disturbi alimentari non si sentono capaci di controllare le relazioni personali, gli eventi, e le sensazioni interne.
Nonostante l’alimentazione e le dimensioni corporee rappresentino un controllo alla fine diventano causa di isolamento (Button 2005).
I soggetti con i disturbi della nutrizione poiché avvertono l’incapacità di non saper controllare le relazioni personali e il mondo intrapsichico, per raggiungere il controllo sono disposte a confinare le loro vite in esperienze ridotte e controllanti l’alimentazione e la dimensione corporea.
Questa è una potente manipolazione sugli altri e sui familiari. Prossimamente definiremo nella prossima rubrica l’Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa.

Francesca Malatacca

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